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domenica 3 marzo 2013

LA DURA REALTA' DELLE COSE

...OVVERO QUELLA VOLTA CHE..."PER LAVORARE IN UNA COMPAGNIA DI ASSICURAZIONE BISOGNA SAPER SCRIVERE IL PLURALE DI ALCUNE PAROLE".


C'era una volta un mese di Settembre in cui l'obiettivo era cercare di trovare un posto di lavoro preciso e sputato agli argomenti che tanto avevo assiduamente studiato nell'ultimo anno....
Ossia cercare di fare esperienza nel magico mondo delle compagnie di assicurazione...
Ecco, arriva un colloquio nella Sede principale di una nota compagnia molto radicata sul territorio...
Dopo aver sbagliato strada quelle 50 volte (e già questo era un chiaro segno divino del fatto che non ci dovevo manco metter piede lì dentro) "finalmente" arrivo alla meta... alla reception, per allietarmi l'attesa, mi danno da leggere un libro sulla storia della compagnia, con tanto di album storico fotografico di famiglia sui fondatori e sulla loro stirpe...affascinante.
Dopo un accademico quarto d'ora di attesa, arriva questo signore un pochino, come dire, v-e-c-c-h-i-o e traballante che mi conduce nella stanzettina del colloquio...mi sentivo come Raperonzolo...nella stanzetta più piccola e più buia in cima alla torre.
Anche qui attacca a chiedermi TUTTO di me, e finchè si parla di me va bene, ma poi subito inizia a chiedermi e ad appuntarsi nome,cognome, lavoro dei miei genitori...chiedendomi infine se ho fratelli o sorelle,se sono o meno sposati, se lavorano e ovviamente se la casa in cui vivo è o meno di propietà.
Ma che minchia te ne frega???!!!!!!e soprattutto se fossi 'na poveraccia o se fossi una mezza (sì anche mezza andrebbe bene) miliardaria, cambia qualcosa per te, nonnetto????
Dopodichè attacca a chiedermi subito i miei hobby, soffermandosi sul mio interesse per il mondo della palestra (che ne ha mai vista una...!) e poi si va direttamente sulle cose pseudo culturali...film e genere preferito, libri letti...e qui arriva la domanda "Lei l'ha letto 50 sfumature di grigio?"...e io "No, mi rifiuto e solo perchè lo sta già leggendo il resto del mondo, ma cosa c'entra con le mie competenze assicurative?" e lui, serafico "qui le domande le faccio io, signorina". Vi lascio immaginare la mia faccia...e il mio sguardo in grado di incenerire persino quelle tendacce di velluto color vinaccia che troneggiavano alle spalle del simpatico vecchietto.
Punto sul vivo, finalmente mi chiede di parlargli del mio percorso di studi e delle precedenti esperienze lavorative.
Finito l'excursus, mi spiega che l'annuncio da loro pubblicato è in realtà per uno stage di 6 mesi per il quale "il rimborso spese sarà commisurato a quanto il soggetto prescelto sarà meritevole"...ma che vuol dire? se sono brava mi dai 3.000,00 euri al mese mentre se sono una povera incapace mi date 3 euro per comprarmi un toast a pranzo e vaffanculo? ma vi sentite quando parlate?ma che cazzo.
Nella mia testa stavano già prendendo forma le peggio cose quando, non conento, il mio interlocutore se ne esce con un "Prima di lasciarla andare, prenda un post-it giallo di questi e mi scriva il plurale di queste parole: ciliega, scienza, camicia, provincia e conoscenza"...ero senza parole, ma come un bravo soldatino ho obbedito, e il responso è stato "Eccellente, non ne ha sbagliata nemmeno una, sa al giorno d'oggi non possiamo permetterci di scegliere candidati sbagliati, e tutto conta, a partire dalla lingua italiana".
Certo.
Ovvio.
Come ho fatto a non pensarci prima?
E perchè agli altri colloqui svolti nella mia esistenza nessuno me l'ha mai chiesto?luridi 'Gnoranti.
Tsè.
Mah.
Bah.
E me ne esco avvilita da qual luogo di follia e perdizione.
E io che credevo d'aver visto di tutto....ma il bello deve ancora venire.

LaBisbeticaInCrisi

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